Un pò di me

La mia storia un po’ l’ho raccontata, la potete leggere nel mio sito e anche qui.

Ma un po’ di me, a piccoli passi ogni tanto mi piace svelarlo e condividerlo con voi.
Sono Jessica, appassionata di moda un po’ come tutte le ragazze sognano.
Nel mio inconscio lo sono sempre stata, fin da bambina.
Non ho mai seguito la massa, non ho mai seguito le mode del momento e mi divertivo a distinguermi dal gruppo.
Ricordo perfettamente il mio primo giorno di scuola alle elementari. 
Già una settimana prima di iniziare, il mio grande rifiuto era dover indossare un grembiule nero uguale a tutte le altre bambine. Non riuscivo ad accettarlo. Così, dopo aver sfinito la mia povera mamma con i capricci, ci fu una sorpresa. 
Il mattino del grande giorno, mi alzai, feci colazione con latte e nesquick e andai in camera per controllare che il mio zaino super rosa di sailor moon fosse in ordine. Arrivó mia madre che con tutta soddisfazione mi portò il grembiule. Lo indossai e subito notai un maxi colletto alla Peter Pan bianchissimo cucito sopra. Ne fui entusiasta. Subito dopo uscendo di casa capii che non sarei stata così speciale a indossarlo. Tutte le bambine avevano un colletto cucito sul loro grembiule. Era un must have.
Ma non fu quello a stamparmi un sorriso in faccia.
Fu quello che mia madre mi diede poco dopo. 
Scesi in ristorante, il ristorante di famiglia, andai da mio padre che felice mi chiese “Allora sei pronta per il tuo primo giorno di scuola?” Senza “amore” o qualche nomignolo sdolcinato che potesse farmi sentire “piccola”. Perché già a quell’età avevo un bel carattere, già mi vestivo da sola e già sapevo cosa indossare e cosa no. 
Questa dote l’ho ereditata da lui, il carattere, il gusto. Doti (insieme a molte altre), che grazie a Dio, mi ha lasciato e non si è portato via quando il suo cuore non ha retto più.
Gli dissi “Certo! Sono pronta!”.
Lui fiero mi rispose “Va dalla mamma allora che ti sta aspettando”.
Uscii dal ristorante e la vidi, bellissima con i suoi occhi verdi, “occhi da serpente” la chiamavo io. 
Ed era lì, con i suoi boccoli, e un fiocco in mano. 
Un fiocco rosso, enorme.
Aveva cucito per me un grande fiocco inserendoci una spilla e me lo fisso al centro del colletto. 
In quel momento ero la bimba più felice e fica del mondo. Mi sentivo così felice e fiera che ebbi un sorriso stampato in faccia per tutto il giorno. 
Se penso a un momento estremamente felice della mia vita è proprio questo. 
Quel momento, quella sensazione, quella felicità, la conservo come il primo giorno.
Quella bimba è ancora dentro di me, insieme al suo fiocco e ai ricordi che l’hanno resa la bambina di oggi.
Ora il mio mega fiocco è il mio negozio, che ho cucito addosso a me come un pezzo di cuore e che ogni giorno, quella bambina spera di donarvene un pezzettino a ognuna di voi.
Oggi un pezzo di me ci ha portate a questo ricordo.
La prossima volta chi lo sa, se sarà l’armadio di nonna, di mamma o di papà. 
Grazie, per avermi letta e per il supporto. Sempre. 
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