L'origine di questo indumento è datata piuttosto indietro nel tempo, esso deriva dal trench coat, ossia il cappotto militare d'ordinanza dei soldati che combattevano in trincea, la parola inglese “ trench coat” infatti significa proprio "cappotto da trincea".
Il più antico di questi è senza dubbio Makintosh, adesso di proprietà giapponese, ha origine dalla ditta Charles Macintosh & Co. fondata a Manchester nel 1824, dopo che uno dei suoi fondatori Charles Macintosh inventò, nel 1823, un modo per impermeabilizzare i tessuti spalmandoli di un sottile strato di gomma; è un dato di fatto che la Macintosh fu tra le prime aziende di impermeabili, proprio per questo nei paesi anglofoni, l'impermeabile è chiamato anche "Mac", è altrettanto vero però, che la loro foggia era piuttosto diversa da quelle dell'attuale trench.
Humprey Bogart in “Casablanca”.
Amato anche dalle grandi star femminili di Hollywood e non solo, come Ingrid Bergam e Audrey Hepburn, Marlene Dietrich, Meryl Streep, Marilyn Monroe, Sophia Loren, Brigitte Bardot, ma anche Lady Diana, il trench si riafferma oggi come capo trasversale, unisex, capace d'esaltare lo stile retro' ma con tutte le caratteristiche di capo antipioggia e antivento.
Il primo trench Burberry uomo (come lo conosciamo oggi) arriva solo qualche anno più tardi, nel 1912: Burberry diventa fornitore ufficiale dell'esercito britannico e tra i capi realizzati c'è anche l'iconico capospalla doppio-petto. La linea pulita dell'impermeabile viene arricchita da dettagli funzionali per consentire ai soldati di portare con sé attrezzature e armi militari e per indicare i diversi gradi. Il colletto è una vera opera di design: viene inserito un cinturino di pochi centimetri che permette maggior protezione con le intemperie, tutto rigorosamente cucito a mano per ottenere un contorno perfetto. Un capolavoro di design che ancora oggi viene apprezzato e indossato quando la mezza stagione inizia a farsi sentire con vento, pioggia e nebbia.
Il trench Burberry donna è diventato dinamico, versatile, no gender e persino inclusivo: è la natura del suo design che lo ha reso adatto alla figura di ogni persona che lo indossa. E questo si traduce con una vasta proposta: si passa dei modelli classici color beige con l'iconico check fino alle variazioni più modaiole che strizzano l'occhio alle ultime tendenze moda: negli ultimi decenni è diventato colorato, vinilico, de-strutturato, ma anche snaturato nell'utilizzo per diventare un cappotto statement o un rigoroso abito.